mercoledì 15 maggio 2013

Ma quanti sono i cristiani che sanno di essere dei neoplatonici?


Paradossalmente il neoplatonismo, nato come risposta e alternativa al cristianesimo, finì con l’essere colonizzato e utilizzato proprio dal cristianesimo e gli consentì, in tal modo, di conquistare l’egemonia culturale, sconfiggendo definitivamente la tradizione filosofica greco-romana. Infatti, in particolare a Milano verso la fine del IV secolo, per iniziativa del vescovo Ambrogio, si formò un circolo di chierici-intellettuali dedito allo studio della filosofia neoplatonica e alla sua conciliazione con la religione cristiana. L’artefice dell’innesto del neoplatonismo sul tronco del cristianesimo fu uno dei membri del circolo ambrosiano, Agostino di Tagaste (354-430), che elaborò così il primo sistema filosofico cristiano complessivo capace di rivaleggiare con le grandi filosofie greco-romane. Nel corso del V secolo d.C., mentre l’impero romano d’Occidente cessava d’esistere del tutto con la deposizione di Romolo Augustolo (476), la religione e la filosofia cristiane conquistarono la maggioranza della classe dirigente. Il neoplatonismo si ridusse sempre di più per essere definitivamente soppresso da un editto del 529 con il quale l’imperatore d’Oriente Giustiniano, che era riuscito a riconquistare la penisola italiana, ordinò la chiusura di tutte le scuole filosofiche non cristiane.

1 commento:

Sergio ha detto...

Ti scrivo non per commentare il post, che comunque è interessante, ma perché vorrei sapere chi sei visto che dici di conoscermi....mi trovi su gmail o su facebook 8 su twitter.....ovunque
Ciao