Secondo Hebert Marcuse, la
società repressiva, dietro un apparente e quindi illusoria libertà, amministra
globalmente la vita dell’uomo, controllando le sue aspirazioni e i suoi
desideri e sotto una falsa libertà di pensiero e di espressione, respinge in
realtà la nascita e lo sviluppo di qualsiasi critica e opposizione. In una tale
situazione bisogna fare appello alle forze individuali estranee al sistema,
costituite dagli emarginati che Marcuse definisce “il sostrato dei reietti e
degli stranieri, degli sfruttati e dei perseguitati di altre razze e di altri
colori, dei disoccupati e degli inabili”.
Nessun commento:
Posta un commento