martedì 11 ottobre 2011

ritirarsi dalla gente...

Oggi ho letto questo post su fb di "chiesa cattolica"

"I più grandi santi evitavano, per quanto possibile, di stare con la gente e preferivano stare appartati, al servizio di Dio. E' stato detto: ogni volta che andai tra gli uomini ne ritornai meno uomo di prima (Seneca, Epist. VII, 3)... Perciò colui che vuole giungere alla spiritualità interiore, deve, insieme con Gesù, ritirarsi dalla gente. Soltanto chi ama il nascondimento sta in mezzo alla gente senza errare; soltanto chi ama il silenzio parla senza vaneggiare; soltanto chi ama la sottomissione eccelle senza sbagliare; soltanto chi ama obbedire comanda senza sgarrare; soltanto colui che è certo della sua buona coscienza possiede gioia perfetta. (L'Imitazione di Cristo)"

ho risposto quanto segue:

"Se Gesù si fosse “ritirato dalla gente” probabilmente non avremmo avuto gli insegnamenti dei Vangeli così come sono, cioè rivolti alla gente; se madre Teresa si fosse “ritirata dalla gente” forse non avrebbe dedicato la vita agli ammalati, se San Francesco si fosse “ritirato dalla gente” non avremmo avuto la sua gioia e potrei andare avanti per ore… L’umanità, tutto sommato, non è tanto male perché evitarla? Certo un momento di “deserto” cioè di riflessione, pace , silenzio e ascolto dell’Eterno è “cosa buona e giusta” ma siamo fatti “per amare il prossimo” non per evitarlo… In merito a Seneca, con il rispetto dovuto non lo metterei tra i massimi filosofi antichi, un suo discepolo (Nerone) bruciò Roma e se la prese con i cristiani, e maestro di Seneca fu certo Papirio Fabiano della scuola dei cinici che professavano l’autosufficienza, come se l’uomo non fosse un “animale sociale”

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